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sabato 11 giugno 2016

Kennedy, biografia di un presidente.

J.F.K., al secolo John Fitzgerald Kennedy (Jack per gli amici intimi), è stato il 35° presidente degli Stati Uniti d'America (eletto per il partito democratico) dal 20 gennaio 1961 al 22 novembre 1963, giorno del suo assassinio.

L'autore della biografia, Lord Longford alias Frank Packenham, è stato un politico inglese (appartenente al partito laburista) e scrittore.

La biografia di Kennedy è un libro molto interessante sotto diversi punti di vista. 
Se qualcuno mi chiedesse cosa mi ha colpito di più durante la lettura risponderei: "Diverse cose, dal punto di vista storico, l'enorme numero di avvenimenti importanti accaduti sotto il suo governo. Mi vien da pensare all'affare conosciuto come la Baia dei Porci, il blocco di Cuba, il blocco e la costruzione del muro di Berlino, la guerra fredda e l'aumento della conflittualità nel Laos e Vietnam. Dal punto di vista della lotta per i diritti civili mi salta alla mente il rapporto tra Kennedy e Martin Luther King e la presa di posizione a favore della parità dei diritti tra bianchi e neri ma anche il fatto che Kennedy sia stato il primo presidente americano di religione cattolica. 
Se invece diamo uno sguardo dal punto di vista militare vien subito da pensare a Kennedy come eroe di guerra, al sangue freddo avuto da comandante in capo nel caso del blocco di Cuba, alle iniziative a favore del disarmo ma anche dall'aumento dei fondi dedicati alla Difesa e, forse, soprattutto, alla sfiducia nella classe militare! Almeno a credere a quanto scrive Lord Longford nel suo libro. La cosa emerse già nell'affare della Baia dei Porci e poi, in seguito, in occasione del blocco di Cuba. Fu allora che Kennedy, dopo aver sentito gli esperti militari dell'aeronautica che propendevano per un attacco aereo, disse: "Questi grossi capi militari hanno un gran vantaggio dalla loro: se li ascoltassimo e facessimo quel che vorrebbero farci fare, non resterebbe vivo nessuno di noi per poter dire loro che avevano torto".

Ma chi era John Kennedy? Americano dello stato del Massachusetts, nato nella cittadina di Brookline, nei pressi di Boston, il 29 maggio 1917. John era il secondo figlio di Joseph e Rose Fitzgerald, appartenenti a due famiglie molto in vista di Boston, di origini irlandesi, molto impegnate in politica e negli affari.
Joseph era uno degli uomini più ricchi e potenti d'America, ambasciatore americano in Gran Bretagna. Non è un mistero che l'elezione del figlio a presidente è anche dovuta all'uso che il padre fece del suo immenso patrimonio. Joe Kane, suo cigino, sosteneva che la politica fosse come la guerra, secondo lui occorrevano tre cose per vincerla, prima cosa i soldi, seconda i soldi e terza i soldi.
La famiglia era molto unita, i figli, nove, erano sempre in concorrenza l'uno con l'altro, spinti dai genitori a vincere sempre. John non era un gran che come studente, ma sicuramente ebbe molte occasioni e, dopo la morte del primogenito durante un volo d'addestramento nel corso della Seconda Guerra Mondiale, lui ne prese il posto. Il padre avrebbe voluto che il primogenito diventasse presidente degli Stati Uniti, John ne raccolse immediatamente l'eredità e si buttò a capofitto nell'impresa.
Nel frattempo era diventato un eroe di guerra.
Nel 1941 John cercò di entrare nell'Esercito e nella Marina ma venne scartato a causa di problemi alla spina dorsale. Dopo alcuni mesi di terapia riuscì ad entrare in Marina nel mese di ottobre del 1941. 
Due mesi dopo l'America entrerà in guerra a seguito dell'attacco di Pearl Harbor del 7 dicembre. 
Nei due anni successivi John lavorò a Washington dove era addetto ai servizi segreti. In quel periodo conobbe Inga Arvard, sospettata di legami coi nazisti, fu forse per questo motivo che venne trasferito a Charleston. A Charleston seguì il corso da ufficiale di vascello e nel 1943 passò in servizio attivo nel Pacifico Meridionale, come comandante della Motor Torpedo Boat PT-109, una motosilurante da 40 tonnellate con dodici uomini di equipaggio oltre a lui.
Nel mese di luglio arrivò al fronte. 
Il 2 agosto, nel sorso di un pattugliamento nelle acque dello stretto di Blackett, nelle Isole Salomone, la PT-109 fu speronata e tagliata in due dal cacciatorpediniere giapponese Amagiri. 
L'incidente avvenne alle due e mezzo del mattino. Kennedy guidò i superstiti a nuoto su un'isola, sobbarcandosi il peso di un ferito (McMahon), poi da li si sposto su un'altra isola li vicino. 
Infine riuscì a salvare i dieci uomini del suo equipaggio superstiti dell'incidente grazie ad un messaggio scritto sul guscio di una noce di cocco e affidato ad alcuni indigeni: "Undici vivi Indigeno conosce posizione bianchi isola di Nauru".   
L'8 agosto 1943 erano in salvo. Kennedy, per il suo operato, fu insignito della Navy and Marine Corps Medal perchè "Il suo notevole coraggio, la sua resistenza e la sua guida contribuirono al salvataggio di diverse vite in conformità alle più alte tradizioni della Marina militare degli Stati Uniti".
John Kennedy passò il resto della guerra in ospedale a cercare di guarire dalle ferite riportate.

Al rientro nella vita civile inizia la sua corsa in politica che lo portò a diventare il 35° presidente degli Stati Uniti.
In definitiva, il Kennedy descritto da Lord Longford non è solo una biografia ma un pezzo di storia mondiale che merita di essere letta con attenzione.

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

giovedì 2 giugno 2016

Nikola Tesla, invenzioni, guerra e pace.

Perchè Nikola Tesla è così interessante?

Questa domanda mi assilla da anni e mi spinge a studiare l'uomo e le sue invenzioni.

Che rapporto c'è tra il grande inventore e il mondo militare?
Anche questa domanda merita attenzione.

Nikola Tesla nacque a Smiljan, in Croazia, nella notte tra il 10 e l'11 luglio del 1856, durante un violento temporale...
Come una premonizione i fulmini di quella notte lo seguirono per tutta la vita.
Chi ha studiato elettronica o fisica probabilmente ricorda il suo nome, associato ad una unità di misura dell'elettricità, ma tutti dovrebbero ricordarlo. Così non é!

A Nikola Tesla dobbiamo la energia elettrica a corrente alternata e, più o meno, tutte le apparecchiature che oggi usiamo abitualmente senza sapere assolutamente niente del loro funzionamento.

Furono in molti ad approfittare della sua buona fede, durante la sua lunga vita (morì nel '43), tra questi un uomo ricordato ancora oggi, Edison. Molti dei successi di Edison come delle grandi società di quei giorni, sono in buona parte attribuibili al giovane ingegnere Nikola Tesla.

A partire dalla legge di Simon Ohm, creò il motore a corrente alternata, scoprì e studiò il fenomeno della risonanza, riuscì a trasmettere onde eletttromagnetiche e a riceverle. Realizzò il suo sogno di trasferire l'energia elettrica senza uso di fili e creò il fulmine in laboratorio... questi sono solo alcuni, i più noti, tra i risultati da lui raggiunti, eppure sono in pochi a conoscerlo.
Come sono in pochi a sapere che fu il primo ad utilizzare la corrente elettrica per la cura del mal di testa e che durante le sue conferenze descrisse buona parte di ciò che oggi utilizziamo... e forse non é ancora finita!

Nikola Tesla morì in America il 7 gennaio 1943, all'età di 86 anni, a causa di un attacco cardiaco. 
Due giorni dopo la sua morte l'FBI ordinò che tutti i beni di Tesla che si trovavano ancora presso la sua stanza d'hotel venissero posti sotto sequestro.

Perchè?
Per i presunti segreti militari? Per le nuove armi che stava studiando? Il Governo americano smentì sempre tutto. Tra gli effetti personali di Tesla non c'era niente di pericoloso, niente che se fosse finito nelle mani di potenze straniere avrebbe potuto rappresentare un pericolo.

Ma era veramente così?

Io non posso certo dire il contrario con certezza, ma devo ammettere che la lettura dell'autobiografia da questo punto di vista è illuminante.

Nikola Tesla scrisse la sua autobiografia dal titolo "Le mie invenzioni" nel 1919 all'età di 63 anni eppure, alcune delle sue invenzioni, anche se solo sotto forma di idea, ora esistono, altre forse verranno realizzate in futuro. 
Ma che dire delle invenzioni "militari"?

Nel suo libro si legge:
"Il primo impianto di potenza di tale "Sistema mondiale di trasmissione  energetica senza fili" può essere operativo entro nove mesi [..] è progettato per permettere svariate realizzazioni tecniche a basso costo. Tra queste ultime si possono evidenziare:
- l'interconnessione tra le preesistenti stazioni del telegrafo, o gli uffici del telegrafo, di tutto il mondo;
- l'instaurazione di un servizio telegrafico governativo totalmente segreto e privo di interferenze;
- l'interconnessione di tutte le stazioni o gli uffici del telefono presenti sulla terra;
- la distribuzione universale di notizie, mediante telegrafo o telefono, in collegamento continuo con le agenzie stampa;
[..]
- la trasmissione in tutto il mondo di caratteri, lettere o altri documenti scritti a mano oppure a macchina;
- l'instaurazione di un sistema universale marittimo che permetta la perfetta navigazione di tutte le imbarcazioni senza impiegare il compasso per determinare l'esatta locazione, ora e velocità, al fine di prevenire incidenti, disastri o altre calamità;
[..]

Non credo vi sia bisogno di spiegare come queste "invenzioni" siano collegate con l'ambiente militare.
In primo luogo poter disporre di un sistema di trasmissione dell'energia senza fili significa poter alimentare qualunque dispositivo in qualunque luogo.
In secondo luogo qualunque nazione, fin dall'alba dei tempi, ha sempre cercato sistemi atti alla trasmissione di messaggi che garantissero la segretezza.
Infine, il sistema di navigazione universale più noto è il GPS (Global Positioning System), è un sistema  realizzato dal Dipartimento della Difesa statunitense a partire dal 1973, sulla base di un precedente sistema chiamato Transit, costituito da un certo numero di satelliti posti in orbita con lo scopo di tracciare la posizione di navi e sommergibili militari. Solo qualche anno dopo il sistema è stato reso disponibile anche ai civili.

Tra le altre cose citate da Tesla nella sua autobiografia si parla di:
- l'instaurazione di un "Sistema a livello mondiale" di distribuzione musicale, eccetera;
- la riproduzione a livello mondiale di immagini fotografiche e di ogni tipo di disegno o documento,
anche in questi casi mi pare chiaro che il Governo americano abbia fatto la sua parte. Vorrei ricordare che Internet è nata da un progetto militare (Arpanet).
Sembra proprio che le idee di Tesla siano state riprese e sviluppate da ambienti vicini al mondo militare.

Ma Tesla, nel suo libro, è ancora più esplicito nell'affermare il suo contributo militare:
Tesla racconta di aver costruito una stazione per la trasmissione dell'energia a Long Island, torre che andò distrutta, che emetteva un'onda complessa con particolari caratteristiche:o preservarla  "era nell'interesse del Governo preservarla, in particolare perchè avrebbe reso possibile, tanto per citare un possibile risultato, la localizzazione di un qualsiasi sottomarino nemico in ogni parte del mondo. Il mio impianto, i suoi servizi e tutte le sue migliorie sono sempre stati a disposizione degli ufficiali, e da quando è scoppiato il conflitto in Europa mi sono sempre dedicato anima e corpo a diverse mie invenzioni che potranno essere di estrema importanza per il paese, legate come sono alla navigazione aerea, alla propulsione navale e alla trasmissione di dati senza fili. Coloro che sono ben informati sanno come le mie idee abbiano rivoluzionato le industrie degli Stati Uniti e non credo che sia mai esistito un inventore che da questo punto di vista sia stato fortunato come il sottoscritto, specialmente nell'impiego delle proprie invenzioni nell'industria bellica."

Bene, occorre ricordare che Tesla scriveva nel 1919, agli albori della prima Guerra Mondiale e non ai giorni nostri!

Tesla riteneva che una delle sue invenzioni, il "trasmettitore d'ingrandimento", poteva essere considerata una macchina adatta all'attacco e alla difesa, in particolare perchè collegata alla teleautomatica, ovvero al controllo remoto di automi.
"Nel 1898 e nel 1900 fu offerta al Governo e sarebbe stata adottata se io mi fossi comportato in maniera accondiscendente. A quell'epoca ero seriamente convinto che la mia macchina, a causa del suo potenziale distruttivo e per via della completa eliminazione dell'elemento personale di combattimento, avrebbe contribuito a scoraggiare qualsiasi tipo di guerra. Tuttavia, mentre non ho perso la fiducia nelle sue potenzialità, il mio punto di vista è cambiato."

In questo passaggio Tesla, da grande inventore diventa grande uomo, pensatore, statista, e affronta il problema etico dello scienziato posto di fronte ad una scelta tra la sua creazione e la sopravvivenza del genere umano.

Poco dopo esprimerà le sue idee sull'origine dei conflitti e su come controllarli:

"La guerra non potrà essere evitata fino a quando non sarà rimossa la causa fisica del suo continuo ripetersi, rappresentata in ultima analisi dalla sconfinata estensione del pianeta in cui viviamo. Solo attraverso l'eliminazione delle distanze in tutti i loro aspetti, cioè nella trasmissione di informazioni, nel trasporto di passeggeri, nell'alimentazione e nella libera trasmissione dei energia, le condizioni per una migliore convivenza saranno apportate entro breve tempo, assicurando così stabili rapporti d'amicizia. Quello che vogliamo più di ogni altra cosa sono relazioni più strette e una migliore comprensione tra le persone e le comunità in ogni luogo della Terra, oltre all'eliminazione di quella devozione fanatica che esalta ideali di supremazia e onore nazionale sempre pronti a far precipitare il mondo nella barbarie primordiale e nel conflitto."

Forse un po troppo idealista, si potrebbe pensare, ma occorre ricordare che Tesla era un uomo molto particolare.
In ogni caso è bene non farsi ingannare dalle sue parole che potrebbero farlo assomigliare ad un sognatore, Tesla era ben consapevole dei problemi reali e della natura umana e sapeva bene che: "la pace potrà stabilirsi solamente com
e conseguenza naturale dell'illuminismo universale e della fusione delle razze, e noi siamo ancora troppo lontani da questo importante obiettivo".


Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO