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martedì 1 novembre 2016

Il crepuscolo degli Dei (Parte seconda)

Funerale

- E' vero che non hanno trovato il corpo? Povera ragazza...

- Così sembra. Il giornale di oggi dice che probabilmente la corrente del fiume l'ha trascinato in mare. Secondo me è finito nella pancia di un coccodrillo.

- Coccodrillo? Nel Tamigi? Ma non ci sono i coccodrilli...


- Questo lo dici tu! Ho visto un filmato su YouTube...

La cerimonia era stata breve. Molta gente non invitata, diversi giornalisti e tanti curiosi. Tra i non invitati si potevano individuare a colpo d'occhio alcuni poliziotti in borghese, giacca e cravatta, impermeabile lungo e occhiali da sole... sotto la pioggia. Se non fosse che si svolgeva un funerale ci sarebbe stato da ridere.
Una figura snella e giovanile invece stava in disparte. Al termine della cerimonia, prima che Maria salisse sull'auto, le si avvicinò discretamente.

- Le mie più sentire condoglianze signorina... conoscevo suo padre, era un brav'uomo e un grande scrittore.

- La ringrazio signor... ?

Non aveva terminato la frase che il giovane si era già voltato per allontanarsi. Aveva fatto in tempo a vedere appena il suo abbigliamento, elegante, ricercato. Per un attimo lo sguardo sinceramente dispiaciuto del giovane aveva incrociato i suoi occhi. Aveva gli occhi chiari e una leggera barba curata ricopriva il viso. Chi era? Non lo sapeva e forse non l'avrebbe mai saputo...

- Signorina Maria, signorina Maria. Aspetti un attimo!

La voce era quella del commissario Sterling. Ormai la conosceva bene. Nell'ultima settimana era diventato il suo principale interlocutore. Se lo ritrovava ovunque. Era un incubo.

- Come posso aiutarla, oggi, commissario?

La parola "oggi" era stata appositamente evidenziata dal tono di voce, come a significare che "almeno oggi avrebbe potuto lasciarla in pace".
Il commissario Sterling era un tipo strano, appiccicoso come la carta moschicida, poco curato nel vestire, per non dire trasandato. I suoi capelli neri sembravano unti, forse perché aveva sempre in mano  qualcosa da mangiare e si allisciava continuamente il ciuffo, forse per un tic...

- Mi scusi, forse sono inopportuno? Se vuole ripasso domani... Aggiunse il commissario, inaspettatamente.

- Ecco, magari...
 
- Ma no, ormai l'ho disturbata. Si tratta solo di un attimo.
Aggiunse, con la sua voce stridula (o forse lei la sentiva tale perché gli era antipatico?).
- Solo una domanda. Mi sa dire se suo padre ha mai tenuto un diario? Potrebbe servirci per le indagini...

- Indagini? Ma non si è trattato di un incidente? Mio padre è finito nel fiume e...
Le ultime parole le uscirono di bocca singhiozzando...

- Su signorina, adesso non è il momento di parlarne. Vedo che è ancora troppo scossa.
Vada, vada... passerò a trovarla nei prossimi giorni. Non si preoccupi. Sembra che ci siano delle novità. Vi sono, diciamo, dei sospetti, degli indizi, che ci fanno pensare che non si tratti di un incidente.
Mi sa dire se suo padre ha litigato con qualcuno ultimamente?
Ha, mi scusi! Abbiamo detto che ne parliamo domani.

Senza lasciarle il tempo di replicare l'ispettore Sterling si voltò e si allontanò velocemente lasciando la ragazza allibita, in piedi affianco alla macchina con la portiera aperta.
Un omicidio... perché? E chi mai avrebbe potuto... voluto... uccidere una persona tranquilla come John Odges?
No, non poteva crederci... non aveva alcun senso. L'ispettore sicuramente si sbagliava.

- Signorina, possiamo andare?
La voce del conducente la riportò alla realtà.
- Qui continua a piovere e io devo tornare in sede per le 10. Siamo già in ritardo. La porto a casa sua?

- Aveva risposto con un cenno del capo.
La macchina scivolò sull'erba bagnata e si allontanò sotto la pioggia battente...

(Continua... forse, prossimamente)


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Alessandro Giovanni Paolo Rugolo

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